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Fidia riassume e distilla nella sua scultura l’intero patrimonio figurativo delle civiltà
dell’Asia minore. Lo stesso Partenone, vertice assoluto e compiuto del pensiero
classico, nel formalizzare il modello del tempio greco trasforma in archetipo
un’architettura nata come imitazione in marmo di più antiche costruzioni in legno.
Olimpicamente sospeso fra la tradizione e il futuro, fra il presente e l’eterno,
il canone Classico fa oramai parte della nostra cultura. Inteso come stile,
è l’ineguagliato modello tante volte riscritto dagli ammiratori neoclassici,
dal Rinascimento a Palladio, da Adam a Jefferson. Rifugio sicuro di fronte alle
incertezze del nuovo, il Classico si è prestato ad essere allo stempo un alibi per non
cambiare e un alleato per mimetizzare il cambiamento dietro rassicuranti fattezze.
Ma i Classici oggi sono soprattutto quelle forme e quei preziosi momenti nei quali
innovazione e tradizione hanno saputo rinnovare un equilibrio capace di sfidare
il tempo e le mode.
stylistic elements. The greatest artist of Classical Athens is Phidias, who summarizes
and distills the entire figurative heritage of the civilization of Asia Minor in his
sculptures. The Parthenon itself, the absolute, perfect acme of classical thought,
formalizes the model of the Greek temple. This takes much more ancient wooden
constructions and imitates them in marble, transforming them into an archetype.
Olympically suspended between tradition and the future, between the present and
eternity, the Classical canon is now part of our culture. Understood as style, it is the
unmatched model so often redesigned by neoclassical admirers from the
Renaissance to Palladio, from Adam to Jefferson. The Classic is a secure refuge
when facing the uncertainties of the new. It lends itself to being both an alibi
against change, and an ally in camouflaging change behind its reassuring features.
Classics today are mainly those precious moments and shapes when innovation and
tradition strike a new equilibrium that can challenge time and trends.