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Montblanc Meisterstück 149
Fountain pen, 1924
A tapering black torpedo 5.8 inches long
and .6 inches around: massive without being
heavy, important without being bulky, the
Montblanc Meisterstück 149 is an example
of unsurpassed elegance. A stylized six-
pointed white star set in the tip of its cap,
represents the peak of Mont Blanc with its
crown of six valleys. Often associated with
the iconography of luxury and power, the
true strength of the Montblanc is not so
much its image, as the great quality of its
writing. This is entrusted to the extraordinary
performance of its gold nibs with platinum
insets that are flexible, docile, and ready to
bend to the writing styles of their owners.
Penna stilografica Meisterstück 149
Montblanc, 1924
Un affusolato siluro nero lungo 14,
8 centimetri per 1,6 di diametro:
massiccia senza essere pesante, importante
senza essere ingombrante, la Montblanc
Meisterstück 149 è considerata un esempio
di insuperata eleganza. Incastonata alla
sommità del cappuccio, una stilizzata stella
bianca a sei punte rappresenta la sommità
del Monte Bianco con la corona delle sue sei
vallate. Spesso associata all’iconografia del
lusso e del potere, la vera forza della
Montblanc non è però solo l’immagine,
quanto la grande qualità della scrittura,
affidata alle straordinarie prestazioni dei suoi
pennini in oro con inserti di platino, flessibili,
docili e pronti ad assecondare lo stile di
scrittura del proprietario.
Persol Meflecto Sunglasses,
Giuseppe Ratti, 1937/38
Ratti optical industries are founded in Turin
in 1917. A passionate sportsman, Giuseppe
Ratti studies simple glasses with round lenses
made of mocked glass, which arouse the
interest of the Italian Royal Aviation Corps.
In 1928, research leads Ratti to start to use
pure, colored crystal on an industrial scale
to obtain yellowish-brown protective lenses
that are exceptionally clear and free of
distortions. In 1937, Ratti develops a special
flexible earpiece which confers exceptional
comfort to the glasses. The high quality
lenses, the protective shape of the front,
and the careful study of the bridge and
frames, make the Persol Meflecto a classic
in modern optics. They are immediately
adopted by pilots and sportsmen, but also
by actors and politicians, desirous of
manipulating their own images.
Occhiali da sole Persol Meflecto,
Giuseppe Ratti, 1937/38
L’industria ottica Ratti nasce a Torino nel
1917. Appassionato sportivo, Giuseppe Ratti
aveva studiato un semplice occhiale a lenti
rotonde in vetro affumicato, che suscitò
l’interesse della Regia Aviazione Italiana.
La ricerca condusse Ratti ad adottare già nel
1928 il cristallo puro colorato in massa per
ottenere lenti protettive dal colore giallo-
bruno, di eccezionale nitidezza e prive di
distorsioni. Nel 1937 Ratti mette a punto
una speciale asta flessibile, che conferisce
agli occhiali uno straordinario confort. L’alta
qualità delle lenti, la forma protettiva della
mascherina, l’attento studio del ponte e
della montatura fanno del Persol Meflecto
un classico dell’ottica moderna, subito
adottato non solo da piloti e sportivi ma
anche da attori e politici desiderosi di
manipolare la propia immagine.
Soulier Alessandro III, Alessandro
Berluti, 1895 - Olga Berluti, 2007
There are the most diverse opinions about
luxury. Some people think it is outrageous
excess. For others, it is unrenounceable
caprice. There are people who deem it a
question of excellence or a question of need.
For Olga Berluti, luxury is simply the extreme
satisfaction of a desire. The heiress of a
dynasty of shoemakers from Italy’s Marches
transplanted to Paris, Olga learns to
recognize the secrets and desires of her
clientele’s feet, just by listening to their gait
and observing their posture, at her first
atelier and workshop in rue du Mont-Thabor
and then in rue Marbeuf. She designs and
creates her first shoe for Andy Warhol, using
leftover leather. Her model Alessandro III is
a reinterpretation of a shoe designed by
Alessandro Berluti in 1895. Olga has
lengthened its shape which has almost been
sharpened and sculpted. With its aristocratic
shape and the deep glow of its patina, this
laced shoe contains all the spirit, culture,
and elegance of her Maison. This shoe with
a caviar shine is made of a single piece of
seamless leather, and handcrafted down
to the sole.
Soulier Alessandro III, Alessandro
Berluti, 1895 - Olga Berluti, 2007
Del lusso esistono le più diverse opinioni.
Per qualcuno non si tratta che di un
oltraggioso eccesso. Per altri invece
è un vizio irrinunciabile. C’è chi ne fa una
questione di eccellenza chi di bisogno.
Per Olga Berluti il lusso è semplicemente
l’estrema soddisfazione di un desiderio.
Erede di una dinastia di calzolai marchigiani
trapiantati a Parigi, è nell’atelier laboratorio,
in rue du Mont-Thabor prima e in rue
Marbeuf poi, che Olga impara a conoscere
i segreti e i desideri del piede di un cliente
semplicemente ascoltandone il passo e
osservandone la postura. La prima scarpa
la disegna e la realizza per Andy Warhol,
usando una pelle avanzata. Il modello
Alessandro III è la rivisitazione di una scarpa
disegnata da Alessandro Berluti nel 1895.
Olga ne ha prolungato la forma, quasi
affinata e scolpita. Attraverso la sua forma
aristocratica e la profondità della sua patine,
questo modello di scarpa allacciata racchiude
tutto lo spirito, la cultura e l’eleganza della
Maison. Una scarpa eseguita con un solo
pezzo di pelle, senza cuciture, con una
lucidatura caviale, lavorata fino alla suola.
Sapphire
Who could say this is just aluminum oxide?
Originally, the word sapphire only identifies
the blue variety of the mineral corundum.
Today however, the term is used to identify
all its chromatic variations except for red: the
ruby. This magic of crystal is exalted by a
linear, elegant baguette cut, transforming
the stone into a trap for light and color. It is
perhaps no accident that the word for “joy”
and “jewel” are the same in Italian: gioia.
Zaffiro
Chi lo direbbe che si tratta solo di ossido
di alluminio? In origine il termine zaffiro
identificava solo la varietà blu-azzurra di un
minerale noto come corindone, ma oggi il
termine viene usato per identificare tutte
le sue varianti cromatiche ad eccezione del
rosso, chiamata rubino. Magia del cristallo
che, esaltato da un classico taglio a baguette
lineare ed elegante, trasforma una pietra in
una trappola di luce e di colore. Non è un
caso se, talvolta, anziché di gioielli si parla
di gioie.
Kartell La Bohéme Vase,
Philippe Starck, 2001
It takes all the caustic talent of Philippe
Starck to transgress and make Bohemian
crystal’s memory popular. Starck is quite
serious when he fools around, like all the
other children in the world.
Starting with an archetypical form, Starck
takes advantage of the limpid transparency
of lightweight, resistant polycarbonate
to endow shapes with light.
Starck replaces the precious with the
cheerful, the exclusive with the ironic,
making luxury a function derived from
the design.
Vaso La Bohéme Kartell,
Philippe Starck, 2001
Ci voleva tutto il caustico talento di Philippe
Starck per trasgredire e rendere popolare
la memoria del cristallo di bohemia.
Starck è molto serio quando gioca, come
lo sono tutti i bambini del mondo.
A partire da una forma archetipa, Starck
sfrutta la limpida trasparenza del
policarbonato per dar forma a volumi
di luce, leggeri e resistenti.
Starck sostituisce il prezioso con l’allegro,
l’esclusivo con l’ironico, facendo del lusso
una funzione derivata del progetto.
Sermoneta Gloves
Gloves protect hands that work or protect
them from work. Like few other garments,
gloves have marked the differences of estate
and class for centuries. Immaculate gloves
clothed aristocratic hands that would never
have worked; heavy gloves protected
blacksmiths and gardeners, soldiers and
workers. Only the revolution of customs that
started around 1960 project fashion towards
new models of reference: elegance
as practicality, transgression as a style
of behavior. Anticipating the evolutions of
taste and the market, Giorgio Sermoneta
transforms gloves into fashion accessories,
completely interchangeable in new,
ready-to-wear collections.
The accurate cut, the variety of materials
and leathers, and above all, the range of
colors comprise the distinctive mark of
Sermoneta gloves, a contemporary
reinvention of a timeless classic.
Guanti Sermoneta
Guanti, per proteggere le mani che lavorano
o per proteggerle dal lavoro. Come pochi
altri indumenti, i guanti hanno segnato
per secoli le differenze di censo e di classe.
Guanti immacolati su mani aristocratiche
che mai avrebbero potuto lavorare; guanti
pesanti per maniscalchi e giardinieri, per
soldati ed operai. È solo la rivoluzione dei
costumi avviatasi intorno al 1960 a
proiettare la moda verso nuovi modelli di
riferimento: eleganza come praticità,
trasgressione come stile di comportamento.
Anticipando le evoluzioni del gusto e del
mercato, Giorgio Sermoneta trasforma i
guanti in un accessorio di moda,
complemento intercambiabile delle nuove
collezione del pret à porter. Il taglio accurato,
la varietà dei materiali e delle pelli ma
soprattutto la gamma dei colori sono la cifra
distintiva dei guanti Sermoneta, reinvenzione
contemporanea di un classico senza tempo.