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N. 14
Nature is a haunted house 4
Notes 53
A light exists in spring 70
The life of astronomer Bartolomeo Arcilaso,
discoverer of future cities
by Giuseppe Lupo
The boy who dreamed of houses
by Elisabetta Rasy
Words and things, ideas and reality, objects and imagination. Clouds and wolves,
white facades and sumptuous decorations, interrupted conversations. Iconic details,
transparencies and lights, black, white, a harmony of forms. And permeating all of this
is a diktat that happily combines imagination, existence and the fairy tale of living,
making it possible to tell stories, to dream a bit, and to trust a hunch. This is the element
that design has always added to style: overcoming barriers, reconciling opposites
(like a castle or a totally white house), adding possibilities. A house is an object dense
with stories, and each element contributes to narrating an identity, ours, fleeting and
yet firm: the theatre of creativity is the threshold we must cross if we want to appear,
be it with discretion or as protagonists. We never travel so far as when we let ourselves
be transported. In the freedom of thought and action, the only thing that really counts
is to be able to see beyond the horizon, be it through a metal tube, a photographic
camera, or a pencil that draws a line. This is what creativity has always been:
a step forward, sideways, in an unexplored direction.
Le parole e le cose, le idee e la realtà, gli oggetti e la fantasia. Nuvole e lupi, bianche
facciate e decori sontuosi, conversazioni sospese. Dettagli iconici, trasparenze
e luci, neri, bianchi, forme armoniche. E sotto, prima e dietro tutto questo, un dettato
che sa coniugare felicemente l’immaginazione, la presenza, la favola dell’abitare,
che rende ancora possibile raccontare, forse sognare, e avere giuste premonizioni.
È ciò che il design aggiunge da sempre allo stile: superare barriere, conciliare
gli opposti (come un castello e una casa totalmente bianca), aggiungere possibilità.
La casa è un oggetto denso di storie e ciascun elemento concorre a raccontare un’identità,
la nostra, fuggevole eppure salda: il teatro della creatività è la soglia da attraversare per
proporsi con discrezione o da protagonisti. Non si va mai così lontano tanto quando
ci si lascia trasportare. Nella libertà di pensiero e azione, l’unica cosa che conta davvero
è vedere oltre i limiti, siano essi un tubo che amplifica le visioni, una macchina fotografica,
una matita che traccia un segno. La creatività è sempre stata questo:
un passo avanti, laterale, in direzione inesplorata.