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So many, and big as a fist or small as a speck of light. But without that metal
tube not even an eagle would have found them. The more he looked,
the more he realized they weren’t flying fireworks, but something more tan-
gible: castles, palaces, bridges, domes, sails, ships. Near, but far away, re-
vealing their hidden existence. No one knew Bartolomeo Arcilaso’s exact age,
or where he came from. He didn’t have any relatives or friends he could tell
about the wonders he saw each night. He had always been a solitary man,
content with whatever vegetables and fruit he could grow in his garden.
During the day he kept the tube rolled up in sackcloth, and impatiently
watched the sun move across the sky until sunset became his muse and he
put his eye to the tube like the wizard had instructed, even when the sky was
heavy with rain clouds. Merchants with their carts, pilgrims, beggars
in search of food, and armies of knights going off to war passed by.
But Bartolomeo barely noticed, because the wizard’s words were so convinc-
ing that whenever someone stopped to ask what was in the tube, he would
raise his hand and make incomprehensible signs with his fingers.«Hoops?»
a passerby would ask. Bartolomeo would shake his head. «Ancient inscrip-
tions?» someone else tried. No again. «Mysterious lanterns?» No yet again.
The more enigmatic Bartolomeo was, the longer grew the line of curious peo-
ple. So much so that at a certain point it was an easy step for these strangers
to ask for a bit of advice, a glimpse of the future, a forecast of what will hap-
pen tomorrow, in exchange for a coin. Bartolomeo studied the horizon
and spoke: «A lucky voyage…future ventures…love of conquest…hunger
for riches...» And his bag grew so full of coins that he was forced to hide
them here and there scattered under the dirt of his little vegetable garden.
Winter came, but it didn’t stop the to and fro of people. Bartolomeo thought
that leaving his mysterious tool unguarded could be risky, so when he felt
his eyelids closing under the weight of sleep heavy as a stone, he summoned
Ce n'erano tanti, grossi come un pugno o della misura di un lumicino, sen-
za quell'oggetto di metallo nemmeno un'aquila li avrebbe scovati. Anzi, per
dirla tutta, non erano solo fuochi volanti, ma qualcosa di più definito: castelli,
palazzi, ponteggi, cupole, vele, navi. Erano proprio lì, lontani ma vicini,
a mostrare la loro nascosta esistenza. Non aveva un'età definibile Bartolo-
meo Arcilaso, non si sapeva il luogo dov'era nato, non possedeva parenti
o amici con cui dividere le meraviglie che la profezia del mago gli procurava
ogni notte. Era sempre stato un uomo solitario, contento del poco che riu-
sciva a dargli un pezzo di orto coltivato a frutta e a verdura. Di giorno teneva
il tubo avvolto in una tela di sacco e seguiva con impazienza il cammino del
sole finché l'ora del tramonto non gli dava l'estro di infilare l'occhio nelle
oscurità del cielo, come gli aveva insegnato il mago, anche quando in aria
galleggiavano nuvoloni carichi di acqua. Davanti a quell'arnese passavano
mercanti sui carri, viandanti in pellegrinaggio, mendicanti in cerca di cibo,
eserciti di cavalieri avviati alle guerre, ma era difficile che Bartolomeo ci
facesse caso perché le parole del mago erano state così convinte che chiun-
que avesse chiesto cosa ci fosse nel tubo, Bartolomeo alzava una mano
e tracciava segni incomprensibili con le dita. «Cerchiature?» chiedeva ogni
tanto qualcuno che si era fermato. Bartolomeo faceva no con la testa.
«Scritture antiche?» toccava a un altro. Di nuovo no. «Lanterne misteriose?»
Ancora no. Più Bartolomeo si comportava enigmatico, più la fila di curiosi
aumentava tanto che a un certo punto fu un passo facile per gli sconosciuti
azzardare un consulto, chiedere una profezia, farsi indovinare il domani, dan-
do in cambio una moneta. Bartolomeo scrutava l'orizzonte del cielo
e parlava: «Fortuna di viaggi..., imprese di ventura..., amori di conquiste...,
fame di ricchezze...» E la borsa cominciava a farsi così pesante di monete
da costringere a nasconderle qua e là sotto terra, nel pezzo di orto. Nemmeno
con l'arrivo del cattivo tempo il viavai accennò a diminuire e Bartolomeo pensò
che poteva essere un rischio lasciare incustodito il suo misterioso attrezzo,
The life of astronomer Bartolomeo Arcilaso, discoverer of future cities
Giuseppe Lupo