LA MISCELAZIONE DEI COLORI
In genere questi sistemi RGBW sono basati sulla suddivisione della Potenza (W) e Corrente (I) sui 4 singoli
canali, ripartiti in maniera proporzionale: ne risulta quindi che ogni singolo chip viene alimentato ad un
quarto della potenza totale impegnata. Questo significa che per ottenere un colore secondario (ad esempio
l’arancio) , il sistema miscela Rosso e Verde in una percentuale variabile a seconda della saturazione dell’a-
rancio che si vuole ottenere, percentuale comunque mai superiore alla somma delle percentuali massime
che lo stesso sistema assegna ad ogni singolo colore/chip. In questo caso quindi il colore Arancio alla sua
massima intensità impegnerà non più del 50% della potenza massima, e quindi un valore di flusso propor-
zionale. Quando però si passa ad un colore primario (ad esempio il Verde), il sistema assegnerà al singo-
lo chip corrispondente solo il 25% della potenza e quindi un flusso proporzionalmente più basso. Quindi
durante una transizione tra i vari colori, si avrà una sensazione di una maggiore o minore “luminosità” a
seconda dei vari colori, ognuno con una propria potenza ed un proprio flusso. Tutto questo viene poi natu-
ralmente accentuato dalla diversa risposta del nostro occhio alle diverse lunghezze d’onda dei vari colori,
che ne alterano la percezione.
Transizione dei colori
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Sistema rgbw standard
La miscelazione dei colori è fatta sulla base dell’intensità del
singolo chip, pari al 25%, che porta ad una variazione con-
tinua della potenza e del flusso durante la transizione. In
questo caso, l’occhio, non riesce a percepire alcune sfuma-
ture di passaggio tra i colori primari proprio a causa di questa
variazione. Ciò si traduce nel percepire il passaggio tra alcune
tonalità di colore con un “salto” non omogeneo
Sistema RGBW AUGENTI ALGORITHM
La miscelazione dei colori è fatta sulla base di una intensità
massima pari al 100% della potenza erogata, situazione che
si presenta costante durante tutti i passaggi nell’arco dello
spettro luminoso. Si deduce quindi che, mantenendo la po-
tenza costante, la percezione dei colori nei diversi passaggi
durante la transizione risulta più precisa ed omogenea. Que-
sto processo si traduce in una lettura più “morbida” e costan-
te delle transizioni di colore.
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