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Introduction
A Story Made of People
Le origini del tappeto si perdono in epoche remote
e in luoghi lontani. Espressione della cultura tessile di
un popolo, il tappeto si rifà a un’arte antichissima ca-
pace di unire l’umanità da un capo all’altro del mondo,
superando confini e tradizioni locali. Non è un caso che
le parole che definiscono la tessitura – intreccio, trama,
filo – siano le stesse con cui si descrivono gli elementi
del racconto, altra attività che caratterizza da sempre le
società umane.
Il racconto di Amini inizia in Afghanistan negli anni
Sessanta. È il 1962 quando Sultan Amini fonda a Herat,
insieme ai suoi fratelli, la Amini Brothers Company, con
la quale produce e commercializza tappeti. Nei villaggi
dell’Afghanistan, un Paese vastissimo dove da secoli
convivono tanti popoli ed è il paesaggio a determinare
e proteggere le diverse culture, la tradizione del tappeto
è ancora molto forte, la materia prima è di qualità ec-
cellente e le antiche tecniche artigianali sono conosciu-
te e condivise. L’obiettivo commerciale dell’impresa è
l’Europa, e il passo decisivo l’approdo in Germania, cui
seguono la Svizzera, l’Italia, la Gran Bretagna e via via
molti altri Paesi. Il progetto ha basi solide: da un lato un
sapere ancestrale, una tradizione fatta di temi, motivi
e rituali affascinanti; dall’altro la curiosità per l’arte, il
design, e qualsiasi forma di creatività possa accompa-
gnare l’azienda verso nuovi percorsi.
Negli anni Ottanta, Amini si apre infatti al con-
temporaneo con decori, grafiche e colori che seguono
l’evoluzione del gusto e legittimano l’idea del tappeto
come componente d’arredo. Nel tempo, questa nuova
identità si consolida, diventando uno stile riconoscibi-
le che supera le dinamiche legate alla moda e alle ten-
denze. Al network di laboratori in Afghanistan si sono
nel frattempo affiancati quelli di Nepal, Cina, India,
Marocco e Turchia, tutti Paesi che hanno nel tappeto
un’espressione viva e autentica della cultura locale.
The origins of the carpet are lost in far-off times
and in faraway places. Expression of a people’s textile
culture, the carpet is based on a very ancient art that can
unite humanity from one end of the world to the oth-
er, crossing borders and local traditions. It is no coinci-
dence that the words defining weaving – twist, strand,
thread – are the same as those describing the elements
of narrative, another activity always present in human
societies.
Amini’s story began in Afghanistan in the 1960s.
In Herat in 1962 Sultan Amini founded, together with
his brothers, the Amini Brothers Company, to pro-
duce and market carpets. Afghanistan is a vast country
where many peoples have lived for centuries and where
the landscape determines and protects the different
cultures; in Afghan villages the carpet tradition is still
very strong, raw material is of excellent quality and the
ancient artisan techniques are known and shared. The
commercial objective of the company was Europe, and
the decisive step was its arrival in Germany, followed by
Switzerland, Italy, Great Britain and, little by little, many
other countries. The project had solid foundations. On
the one hand, ancestral knowledge, a tradition compris-
ing fascinating themes, motifs and rituals; on the other
hand, curiosity regarding art, design and any form of
creativity that could lead the company along new paths.
In the Eighties Amini opened up to the contem-
porary, with patterns, designs and colors that mirrored
the evolution of taste and legitimized the idea of car-
pets as an element of decor. Over time, this new identity
was consolidated, becoming a recognizable style tran-
scending dynamics related to fashion and trends. In the
meantime, to the network of laboratories in Afghanistan
were added others in Nepal, China, India, Morocco and
Turkey, all of which countries have a lively and authentic
expression of local culture.